E’ in vigore dal 1 marzo, ha un costo di venti franchi “una tantum”.
L’USTRA: «Questa nuova targa risponde alle esigenze degli utenti ed è già stata riconosciuta dai Paesi confinanti». Il suo utilizzo non sarà a ogni modo obbligatorio. «Spostare la targa posteriore sul porta bici sarà ancora permesso».
BELLINZONA – Dal primo marzo i sistemi di trasporto posteriori – i cosiddetti “porta bici” o “porta tutto” – hanno una targa tutta loro. Sarà rossa e riporterà il numero della targa del veicolo su cui è montato. «La sua introduzione – precisa il Dipartimento delle Istituzioni (Di) in una nota – era richiesta da più parti da alcuni anni, vista la loro sempre maggior diffusione. L’USTRA si è quindi prodigato per introdurre in tempi brevi questa novità».
Risposta a un’esigenza – Nelle istruzioni rilasciate ai Cantoni lo stesso USTRA ricorda come questa nuova targa «risponda alle esigenze di praticità espresse dagli utenti della strada». Nel contempo, la targa dovrebbe però pure fungere da stimolo allo smontaggio del sistema di trasporto quando non viene utilizzato, «alleggerendo il peso del veicolo e riducendo di conseguenza i consumi e le emissioni di CO2».
Riconoscimento estero – La targa per il sistema di trasporto, come detto, dovrà riportare il numero del veicolo su cui è montato e sarà stampata su uno sfondo rosso anziché bianco. Un dettaglio, questo, che non avrà ripercussioni se il conducente del veicolo dovesse andare all’estero. «I Paesi confinanti hanno già confermato il riconoscimento della nuova targa e questa potrà quindi essere utilizzata senza nessun problema in Liechtenstein, Austria, Francia, Germania e Italia, oltre che in Estonia, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Spagna e Gran Bretagna», sottolinea USTRA, prevedendo che questo elenco si amplierà ulteriormente.
Nessun valore giuridico – La targa, a ogni modo, non avrà nessun valore giuridico intrinseco e potrà essere utilizzata solo in combinazione con le regolari targhe di controllo bianche. Tuttavia, ricorda l’USTRA citando l’articolo 97 della legge federale sulla circolazione stradale, è «prevista una sanzione per chi, tra le altre, utilizza targhe alterate o contraffatte o utilizza targhe non rilasciate per il veicolo su cui sono apposte, ad esempio su un rimorchio per il trasporto di cose o su un veicolo che necessita di un’immatricolazione».
Non un obbligo – Il suo utilizzo non è comunque obbligatorio: «Chi già oggi ha un porta bici e sposta regolarmente la propria targa posteriore potrà continuare a farlo». Gli interessati a ottenere la targa rossa – conclude il DI – potranno richiederla alla Sezione della circolazione, che a partire da oggi aprirà le ordinazioni sul proprio sito internet. Sarà disponibile unicamente nel formato “lungo” (50 x 11 centimetri) e avrà un costo “una tantum” di venti franchi. I tempi di produzione da considerare saranno di 10-12 giorni, ma potrebbero allungarsi in caso di un numero particolarmente elevato di richieste. Una volta stampate le targhe saranno inviate per posta direttamente al domicilio del richiedente o potranno essere ritirate presso un posto della Polizia cantonale a scelta del richiedente.
Fonte tio.ch