Handbike meno agonistica ma sempre presente
L’attività paraciclistica svolta dal gruppo carrozzella inSuperAbili ha vissuto, per l’anno 2020, un momento di pausa forzato a causa delle restrizioni dovute all’attuale pandemia. Hanno subito una battuta d’arresto le attività competitive – tuttavia è stato possibile partecipare, a livello non agonistico, ad importanti iniziative. Questa stagione particolare ha dunque permesso dei momenti di riflessione relativi all’inclusività dello sport paralimpico, elemento che da sempre caratterizza le attività offerte da inSuperAbili.
Sognando Tokio 2021
Tra i grandi sogni che hanno visto giocoforza un rinvio vi è l’ambizione, da parte dell’atleta Silke Pan, di candidarsi ai giochi paralimpici di Tokio nella disciplina dell’handbike. Classe 1973, l’atleta di origini vodesi ha raggiunto, proprio nel 2020, il team inSuperAbili. Un incontro nato l’anno precedente, quando Silke Pan ha deciso di intraprendere un percorso di circa mille chilometri in handbike attraverso la Svizzera, superando a forza di braccia dieci passi alpini e attraversando a nuoto trenta laghi, giungendo infine a Lugano quale tappa conclusiva. Un’impresa atletica importante, ma non un unicum – nel curriculum di Silke Pan vi è infatti una lunga carriera di trapezista circense e, dopo un incidente, la continua ricerca di esprimere la propria fisicità attraverso prove atletiche nel mondo del paraciclismo. La pratica agonistica della disciplina l’ha portata ad aggiudicarsi vittorie importanti, tra le quali una medaglia d’oro in Coppa del Mondo, due maglie rosa (nel 2017 e 2018) al giro d’Italia in handbike e un primo posto nel circuito EHC. La preparazione atletica di Silke Pan non si è comunque interrotta, ma ha addirittura trovato nuova linfa – accanto infatti alla pratica del paraciclismo la sportiva d’élite ha deciso di riprendere l’attività di acrobata – una vera rarità per una persona paraplegica.
La Svizzera in bicicletta – Giro Suisse
Per quanto riguarda la pratica del paraciclismo nella sua forma non agonistica, grande rilevanza ha avuto la partecipazione a Giro Suisse, evento voluto dall’Associazione Svizzera dei Paraplegici per festeggiare i 40 anni dalla propria fondazione, una manifestazione sportiva dedicata ad atleti in carrozzella con l’intento di raggiungere tutte le regioni della Svizzera e tutti i propri membri. Lo scopo è stato quello di dare visibilità alla pratica di sport paralimpici e ai tanti atleti che ogni giorno, nonostante una disabilità, si impegnano per migliorare la propria condizione fisica. Giro Suisse ha coinvolto, in un percorso di 13 tappe, per un totale di 700 km e 6’500 metri di dislivello, centinaia di atleti con handicap fisici provenienti da ogni angolo della nazione.
Partito il 25 agosto da Kriens, il percorso ha raggiunto Nottwil il 6 settembre toccando anche il Ticino, con un tragitto di 47 chilometri tra Personico e Tenero, tappa che ha però dovuto essere annullata a causa del maltempo. Ad accogliere il giro il membro del Comitato Centrale di Nottwil Walter Lisetto, Nicola Canepa Presidente del GPT e Fabio Schnellman presidente di Ticino Cycling a cui inSuperAbili è affiliata.
Un pensiero per Alex Zanardi
In questi giorni di riflessione, un pensiero va ad Alex Zanardi, atleta che ha saputo, con la sua caparbietà, ricostruire la propria carriera agonistica nonostante la perdita, nel 2001, di entrambe le gambe a causa di un incidente automobilistico sul circuito sportivo del Lausitzring, in Germania. Quello che poteva segnare la fine di una carriera sportiva è stato invece l’inizio di una seconda vita, in cui il pilota è tornato a gareggiare con le protesi in sport diversi, sorprendendo sin da subito per i risultati raggiunti. Nel 2005 si aggiudica il titolo di campione italiano di automobilismo nel campionato superturismo, ma è grazie alla pratica dell’handbike che l’atleta emoziona il mondo. Nel 2007 partecipa infatti alla maratona di New York, aggiudicandosi il quarto posto; nel 2011 è però suo il primo gradino del podio – da qui seguono grandi successi, tra i quali due ori e un argento olimpico ai giochi di Londra nel 2012. Nel 2019 completa l’Ironman in 8 ore 25 minuti e 30 secondi registrando il nuovo record del mondo. Ma a fare dell’atleta un campione nei cuori delle persone sono i gesti generosi, come ad esempio l’aiuto, durante la maratona 2012 di Mira Venezia, al compagno gara in difficoltà. Una vita eroica, che ha saputo dare visibilità alla pratica del paraciclismo, e che oggi, a causa di un incidente occorso lo scorso 19 giugno, è chiamata nuovamente a combattere. Siamo fiduciosi che però il guerriero Zanardi saprà ancora rialzarsi e tornare a farci sognare.
Servizio a cura di: Daphne Settimo di inSuperAbili