Mondiali di Ciclismo, uno stop che fa male

Era considerato uno dei mondiali più duri degli ultimi anni, la pandemia ha difatto fatto desistere gli organizzatori

Già da alcuni giorni, gli ambienti del ciclismo hanno dato la notizia di un probabile annullamento della corsa iridata. Notizie che si rincorrevano e scenari da inventare purché si sarebbe trovata una soluzione, ma purtroppo nulla, e i motivi? Tanti, ovviamente l’investimento per organizzare un evento di caratura mondiale é di parecchi milioni, un grande lavoro che parte da molto lontano, l’aspetto della promozione turistica in questi casi diventa fondamentale, con le dirette tv e le persone che seguono l’evento sul posto. Da qui una grossa fetta di soldi sono arrivati proprio dalla regione, la quale ha scommesso sul ritorno d’immagine. Presupposto completamente ribaltato se non annullato dalle problematiche della pandemia, che fin da subito ha fatto capire che le presenze sarebbero state molto limitate ma anche gli stessi corridori provenienti da paesi in piena crisi sanitaria avrebbero creato non pochi problemi. Correre un mondiale a porte chiuse sarebbe stata una soluzione poco praticabile e dunque, in assenza del fattore promozionale e turistico, senza contare le norme restrittive sul tracciamento ecc, l’annullamento é divenuto la soluzione più scontata. L’UCI sta cercando un’altra sede in grado di organizzare la rassegna iridata, ma sinceramente, con poche settimane a disposizione non crediamo sia una strada praticabile.

Una considerazione però va fatta, il gruppo RCS, che fa capo alla Gazzetta dello Sport, nelle scorse settimane ha organizzato “Le Strade Bianche”, classica monumento del circuito Word Tour, riservato alle categorie donne e professionisti. Gli organizzatori hanno adottato tutti gli accorgimenti necessari dettati da complesse direttive varate dal governo Italiano. La giornata sportiva e tecnica é stata un grande successo, conoscendo poi le problematiche nell’organizzare una gara in linea. Il “nostro” mondiale, per altro pianificato da tempo e organizzato su di un circuito, non poteva davvero essere organizzato?

Per noi ticinesi, amanti del ciclismo, c’é la consolazione degli europei di MTB che avranno luogo sulle nostre strade nel mese di ottobre.

Michele Alippi
(Press office Ticino Cycling)