Anche la nostra Federazione rende omaggio ai 4 eroi delle Olimpiadi di Tokyo
Che dire, siamo tutti ancora in un certo senso un poco frastornati, qualche giorno fa siamo andati letteralmente in Paradiso, grazie ai nostri quattro ragazzi che dall’altra parte del mondo, non solo hanno portato in alto il nome della Svizzera, ma anche quello del nostro piccolo Cantone, cosÌ piccolo che in tanti sicuramente si saranno chiesti perché da noi si parla l’Italiano. Tanté, ci siamo e ne siamo ben orgogliosi. Partiamo dalla medaglia, quella che ci ha fatto sobbalzare sul divano, di mattina presto, molto presto. Questo ragazzone tutto muscoli, con un visino da bimbo, alla sua prima Olimpiade é salito sul podio e si é preso la medaglia. Noé Ponti, a proposito, Noè deriva dal nome ebraico Noach, che significa “quiete”, “riposo”, “conforto”. Bhé a vederlo in vasca non si direbbe che sia un ragazzo con queste caratteristiche, ma ci dicono che nella vita privata é proprio così, carino, gentile, educato, il “nostro” Noé.
Il “nostro” ciclismo ci ha regalato una prestazione assolutamente da incorniciare, nella prova Cross Country di MTB, dodicesimo posto per il Pippo Colombo cantonale a pochissimo dalla top ten che sarebbe stata a dir poco clamorosa, anzi per meglio dire non molto sorprendente, conoscendo le doti del nostro corridore. Ricordiamo che la sua partecipazione dopo il grave incidente nel quale si é fratturato il bacino di qualche tempo fa, non era per nulla scontata.
E passiamo all’atletica, Ajla Del Ponte, ormai una certezza, una ragazza che negli ultimi tempi ci sta facendo sognare, elegante, sinuosa, insomma bellissima. Ha partecipato alla finalissima dei cento metri, il gota dell’atletica mondiale per intenderci, da quì i grandissimi hanno scritto paginate di storia, ed ora, dal piccolo Ticino, precisamente da Bignasco, é arrivata anche lei, Ajla, e nel futuro ne vedremo delle belle, anzi delle bellissime come lo é lei. Ultimo per citazione ma alla pari con gli altri due gioielli, c’é Ricky Petrucciani, definito il ragazzo con le ali ai piedi. Da piccino sognava le Olimpiade, ebbene ci é arrivato alla sua prima partecipazione, e come ci é arrivato. Anche per lui mesi in crescendo e tanta consapevolezza che il futuro sarà tutto da scrivere, e aggiungiamo noi da sognare.
Non dimentichiamo però, che dietro a questi riflettori che si accendono per pochi minuti, c’é un immenso lavoro, ore e ore di allenamento, sacrifici e anche momenti di sconforto. Arriva il sole, arriva la pioggia, insomma l’esistenza di tutti noi é una sorta di lunghissima stagione, che con i suoi turbini che si presentano con regolarità, ma alla fine vince sempre il sole…
Il dato certo é che il Ticino a quattro gioielli da custodire con cura e tanto amore, Noé, Ajla, Ricky e Filippo. Non dimentichiamo però che in parecchie discipline ci sono i gioielli, pronti a splendere, ne siamo certi.
Forza a tutti i nostri ragazzi, che il sole é dietro l’angolo…